Wednesday, February 29, 2012

ABOVE THE TREE & THE E-SIDE + SECOND HAND SAM live concert

4 marzo 2011
Blues per il nuovo millennio in questa domenica al Metricubi: prima la declinazione minimale, nera e romantica di Second Hand Sam e poi quella trance, onomatopeica e psichedelica dell'uomo gallina Above The Tree

Domenica 4 Marzo
ore 21.00 - ABOVE THE TREE & THE E-SIDE
live d'apertura ore 20.00 - SECOND HAND SAM


ABOVE THE TREE & THE E-SIDE

Above The Tree nasce nel 2007 come progetto solista di Marco Bernacchia, artista sonoro e visivo marchigiano attivo in precedenza con Gallina e M.A.Z.C.A, i cui quattro album hanno ottenuto ottimi riscontri di critica e pubblico.
La musica di Above the Tree si caratterizza da sempre per la capacità di unire folk ed avanguardia, con costanti richiami all'Africa tribale e al blues delle origini, adagiando il tutto su un tappeto fatto di delicato rumore.
Il suo live, di forte impatto visivo, è caratterizzato da un approccio teatrale che pone il corpo sullo stesso livello della musica e in cui è costante l'utilizzo di una maschera da gallo. Dal 2007 ad oggi innumerevoli sono stati i palchi che lo hanno ospitato, dall'Italia alla Francia, dalla Germania alla Spagna, e ancora Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacca, Svizzera, Svezia ed Ucraina. Un tour senza sosta alcuna durato 4 anni.
Nel gennaio 2012, in seguito all'incontro con Matteo Sideri (elettronica/percussioni) uscirà il suo primo disco in duo; per l'occasione quindi il nome del progetto verrà trasformato in Above the Tree & E-side. Il disco si intitolerà WILD e verrà prodotto dall'etichetta bolognese Locomotiv Records.
In Wild il lato mantrico caratteristico del suono di Above The Tree/Marco Bernacchia è esaltato e rafforzato dal beat primitivo di Matteo Sideri. L'unione dei due musicisti conduce il disco verso atmosfere desertiche in cui il vento del Sahara sembra fare da sfondo alle timbriche contaminate dal blues del delta e in cui i ritmi sono sviluppati ad hoc per animare le voci ancestrali degli indiani d'America.
Quest'onda sinuosa e maestosa volteggia su un linguaggio di confine che conduce chi ascolta verso un nuovo mondo selvaggio.




SECOND HAND SAM
"Cantautorato blues da età del computer, un Muddy Waters con tastiera MIDI, un Daniel Johnston senza obesità e senza ADHD. Chitarra elettrica e voci sommerse da riverbero e tape eco."
Second H. Sam è il progetto solista di Samuele Gottardello.
In meno di un anno ha stregato il pubblico a vari concerti rock con suo show minimale e ispirato a paesaggi sonici, lo-fi, romantici e rigogliosi.
La lista delle influenze è lunga ma si possono citare Johnny Cash, Hank Williams, Nick Cave, Lee Hazlewood, Fabrizio De Andrè, Daniel Johnston, Syd Barret, Beck e Thurstone Moore.
Ha una manciata di singoli da far uscire la prossima primavera, tutti registrati all'Inside Outside Studio e prodotti da Nene dei Movie Star Junkies.
Sam canta con gli Hormonas e con i bolognesi Buzz Aldrin, è stato il cantante dei punk-wavers John Woo, e dei seminali Geyser, band sconosciuta ai più ma non a chi bazzicava nella Padova (realmente) indie degli anni 90.



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"Strumentale opera alta e seduttiva, di trance e reiterazioni tribali, riti semi-magici, sciamanici, dissimulando la realtà con l’artificio della maschera animale che equivale a decentrare (ma non a depistare) l’attenzione dell’ascoltatore mai medio. Malia e suggestione tra le corde dell’avanguardia blues (= malinconia e tristezza), tra le ferite di un folk istintuale, dall’altra parte dell’anima. Splendido 5/5"
(NERDS ATTACK)

"Una bellezza senza via scampo, quella che l'ossatura lirica di Marco Bernacchia e gli arrangiamenti stratificati di Matteo Sideri riescono ad iniettare nelle vene dell'ascoltatore, pompando globuli rossi come nessuna opera "strumentale" negli ultimi mesi era riuscita a fare 7.5"
(OSSERVATORI ESTERNI)

"Above The Tree si allontana dalla natura antropizzata e pre-confezionata ad arte per l’occhio comodo del turista, per affondare lo sguardo (del terzo occhio) nel lato selvaggio 7.5/10"
(SENTIREASCOLTARE)

"Marco e Matteo partono spesso da semplici arpeggi di chitarra per poi inserire sovrastrutture e stratificazioni ardite, fino a raggiungere l’apoteosi in crescendo densi che sfociano sovente in sensazionalismi da dancefloor, che nella trasposizione dal vivo diventano davvero devastanti e coinvolgenti.
Wild è world music per il nuovo millennio, con un occhio alla tecnologia e l’altro ai suoni delle radici 7/10"
(STORIADELLAMUSICA)

"È di dischi come questo che si ha bisogno"
(INDIE EYE)

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apertura ore 19.00
inizio concerti ore 20.00

ingresso riservato possessori tessera Arci

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